domenica 30 settembre 2012

Vedevo già il tuo viso farsi luce

Vedevo già il tuo viso farsi luce,
d'un bianco che acceca ed ammalia.
Canti e grida culturali
contrapposti e complementari
guadagnare la scena d'una unione
annunciata, attesa, allegra.

Vedevo già il tuo viso farsi luce,
e giovani uomini, tra risa ilari,
divertirsi all'urtar di sacche d'aria
racchiuse in involucri di plastica
candida.

Vedevo già il tuo viso farsi luce,
i tuoi occhi colmarsi d'acqua,
sangue sgorgare dalle tue nari
e la vita abbandonare il tuo corpo.

Vedevo già il tuo viso farsi luce
all'impatto d'un palmo sul tuo grugno,
la tua sedia cadere all'indietro,
passare attraverso un vetro e
precipitar dal parapetto.

Vedevo già il tuo viso farsi luce,
spunto per un componimento,
a ricordo d'una bella serata,
a secco di alcool.

lunedì 24 settembre 2012

Quattro strade stessa uscita

Cerco. Searcho.
Busco. Aufsucho.

Ho spostato montagne di polvere
e oceani e fiumi di carta.

Nulla. Nothing.
Nada. Nicht.
 
Vinto, lascio perdere,
crollo, mi arrendo.

Dimentico. Forgetto.
Olvido. Vergessenesco.

Poi un giorno bussano alla porta.
Toc toc. Chi sarà?

Apro e mi blocco; openo e mi stucko;
Abro e mi paro; öffno e mi verklemmo.

Tutto torna in mente, come folgore,
vedendo quei due simpatici impiegati:

CAZZO IL 730 DIMENTICATO.
CAZZO EQUITALIA.

Poverty.